Mentre in passato si propendeva per la loro estrazione oggi è una scelta intrapresa soltanto in alcuni specifici casi in cui si verificano determinate situazioni di gravità.
I denti del giudizio, conosciuti anche come terzi molari, spuntano in età adulta. Mentre in passato si propendeva per la loro estrazione oggi è una scelta intrapresa soltanto in alcuni specifici casi in cui si verificano determinate situazioni di gravità che potrebbero compromettere la salute orale.
Quando i denti del giudizio spuntano in maniera regolare e non provocano alterazioni a carico della mascella non debbono essere rimossi. Questa possibilità può essere invece presa in considerazione qualora siano denti inclusi, ossia non possano superare l’ostacolo della gengiva. In questi casi il medico dentista potrà prescrive una panoramica per analizzare la situazione e verificare se sia il caso di procedere con l’estrazione denti del giudizio.
Nei casi di uno sviluppo non completo dei denti del giudizio questi potrebbero diventare un ricettacolo per la placca e quindi provocare situazioni rischiose per tutto il cavo orale. I denti del giudizio inclusi, oltre che provocare problemi al resto della dentatura, possono causare delle infezioni a carico della mandibola e delle gengive. quando si verifica questa situazione si parla di una patologia paradontale. In alcuni soggetti, questi denti non hanno lo spazio sufficiente e quindi possono diventare storti oppure provocare dei danni ai denti vicini oppure la formazione di ascessi, più o meno accentuati.
A causa della loro posizione pulire i denti del giudizio perfettamente è difficile e quindi c’è la possibilità che questi possano cariarsi. Qualora risulti impossibile salvarli è il dentista stesso che suggerisce di procedere con la rimozione. Nei casi più gravi sono i responsabili di difficoltà nella masticazione e di altri problemi, come dolori e gonfiori. Decidere se rimuovere, o meno, i denti del giudizio è una valutazione da fare caso per caso, in base alle reali condizioni del paziente.
In linea di massima, quando i denti del giudizio arrecano gravi difficoltà al resto della dentatura o provocano importanti infezioni o difficoltà nella masticazione, i dentisti possono studiare l’estrazione denti del giudizio. Questa può avvenire contemporaneamente per tutti e quattro oppure volta per volta, una decisione che viene presa anche in base alle condizioni di salute del paziente. Come abbiamo accennato, non sempre è necessario rimuoverli, molto spesso la situazione si può risolvere con l’impiego di farmaci e di collutori medicinali per la disinfezione del cavo orale. E’ questo il caso dei gonfiori che interessano l’area gengivale immediatamente prossima ai denti del giudizio; quando l’infezione non è cronica può essere affrontata con specifici antibiotici prescritti dal dentista.
Alcuni medici suggeriscono di monitorare la situazione sin dall’età adolescenziale in modo da poter determinare, il prima possibile, la necessità di procedere con l’eventuale rimozione. Quando questa viene compiuta da giovani provoca meno fastidi perchè i tempi di rimarginazione della ferita sono inferiori e perchè le possibilità di arrecare danni sono nettamente inferiori.
In seguito all’estrazione denti del giudizio il dentista prescrive alcuni consigli come per esempio quello di seguire una dieta composta da cibi liquidi o che non necessitino di masticazione.
I tempi per la completa guarigione variano in base al numero di denti estratti e alle condizioni del paziente. Non bisogna dimenticare che i denti del giudizio, al pari degli altri, contribuiscono ad una corretta ed efficace masticazione e che tranne in casi particolari non è necessario estrarli.
Sarà importante sottoporsi a controlli periodici volti a verificare la salute di tutto il cavo orale.